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Spunti tratti da ” è una vita che ti aspetto” di F.Volo

Spunti tratti da “ è una vita che ti aspetto” di F.Volo


-… Le donne sono belle da respirare…

-… Non ho mai capito perché ci sia più rispetto per i morti
che per i vivi…

-…”Ti ricordi quando mi hai chiesto se avevo le pastiglie
per la felicità? La pastiglia è la vita. Vivi, Buttati,apriti,ascoltati. Le tue
paure,le tue ansie sono dovute al fatto che tu esisti ma non vivi. Sei castrato
nei sentimenti. Sei bloccato. Ti ricordi quella frase di Oscar Wilde? Diceva
che vivere è la cosa più rara del mondo. La maggior parte della gente esiste, e
nulla più”

-… Vivere nella paura è sempre stata la condizione di chi è
sottomesso. Paura del domani, Paura di non essere pronto. Di non essere all’altezza.
Forse uno dei più grandi errori che facevo era quello di prepararmi al peggio…  Per me il significato della parola felicità
era: mancanza di dolore…

-…Cioè, una volta mi sono intrippato pensando che nulla sa
di nulla finchè non c’è un incontro. Che la mela non abbia sapore finché non si
incontra con una bocca che la morde. Dall’incontro tra la mela e la bocca nasce
il sapore e quindi ognuno di noi nella propria vita crea sapori diversi. Sei TU
che dai sapore alle cose incontrandole…

… Ma non è che penso troppo. Mi fisso, è diverso…

-…Ricordo che passavamo le serate non a fare qualcosa, ma a
decidere cosa fare. Si mangiava una pizza, poi si saliva in macchina, si
cominciava a elencare i posti dove si poteva andare,feste,locali,bar ecc… tra
frasi tipo” Dove andiamo? Che facciamo? Non c’è mai un cazzo da fare in questa
città”

-… Certe sere erano anche divertenti, ma tante altre erano
come una martellata nei maroni.

-… La cosa strana, guardandola da qui era che eravamo
convinti di essere liberi. Il fatto di avere una macchina,di fumare, di poter
stare in giro fino a tardi o di fare ciò che avevamo voglia ci dava in cambio l’illusione
della libertà. Una libertà apparente. Liberi, ma in un recinto. Un recinto con
le sbarre che non si riuscivano a vedere. Spesso confrontavamo con la vita che
avevano fatto i nostri genitori. Noi eravamo quelli fortunati, invece le verità
era che noi non eravamo più liberi di loro. Semplicemente avevano allungato un po’
quel guinzaglio invisibile. Forse la libertà poi non è nemmeno poter fare ciò
che si vuole senza limiti, ma piuttosto saperseli dare…

-…Quando ero piccolo e andavo al mare, mi ricordo che mia
nonna mi portava sempre sulle giostre… Giravo su quella giostra suonando ,
urlando e cercando di strappare il codino per vincere un giro gratis… I ricordi
sulla giostra sono una metafora perfetta della nostra vita in quel periodo.
Eravamo anche noi su una giostra. Quella che quando parte fai fatica a scendere.  Ma li non ci sono carrozze vere, macchine
vere, astronavi vere. Vivevamo con l’unica ambizione di riuscire a strappare
qualche codino per avere il nostro momento di gloria e un ennesimo giro sulla
giostra. Quella giostra però, non è vita, ma ne mette in scena la parodia. La “parodia”
della vita. Mentra la vita,la vita vera era giù. Più vicino di quanto potessi
pensare. A un passo. Ma quel passo spettava a noi. Bisogna avere coraggio. Il
coraggio di scendere…

-…A me sembra che i genitori il sabato e la domenica siano
altre persone. Non so come spiegarlo, ma ono diversi, anche le facce. Come il
sole durante la settimana è diverso dal sole della domenica… o no?

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SPUNTI TRATTI DA: “UN POSTO NEL MONDO” DI F.Volo.

Dopo Esco A Fare Due Passi… vi propongo alcuni tratti del libro che  appena letto… diverso,simile ma meritavole…:)

…Eravamo come due persone che hanno tra le mani lo strumento che amano, ma non lo sanno suonare…
…Non devi cercare la donna della tua vita, ma una vita per la tua donna, altrimenti cos’hai da offrire? cosa metti in tavola?…
…"-Quale sarà la nostra cosa? Io la mia non ho ancora capito qual’è.Ho la sensazione di essere qui su questo cavolo di pianeta per fare qualcosa d’importante, ma non riesco a capire cosa…
-Quale cosa scusa?
-Ma si,dai… la propria cosa,la propria chiamata,il proprio talento o capacità di esprimere.Insomma, quella roba lì,quella cosa che ognuno ha e che ci rende diversi dagli altri,il motivo di questa mia presenza,il senso della vita,che cazzo ne so…
-Oh… ma che c’hai messo nella birra, il pongo fuso?
-Mah… non lo so,Te l’ho detto,sento che devo fare qualcosa di grande,forse non per l’umanità intera ma per me,qualcosa di straordinario per la mia vita,anche se non ho ancora capito cosa.So solo che sono stufo e dentro di me sento una forza che spinge,ma io non riesco a liberarla …"

…"-Lo sai cosa fa l’autista del tram…? Sembra che guidi il tram,che sia padrone del mezzo,in realtà è uno che semplicemente frena e accelera.C’è il binario.Lui al massimo decide la velocità ma neanche tanto,perchè persino le fermate sono prestabilite e devono rispettare un orario. E cosi capita anche a noi: liceo,università,lavoro,matrimonio,figli,capolinea!Finisce che decidiamo solo quanto tempo metterci.Tutta la straordinarietà della vita ridotta a due funzioni: accelerare o frenare.Punto. Abbiamo l’illusione di guidare la nostra vita.
– Vabbè non è proprio cosi,sei un pò pessimista.Un sacco di volte ci divertiamo,ridiamo,non è poi tanto nera come dici…tutto sommato io non mi lamento
-Che schifo:"Non m lamento"…Siamo qui per spaccare il mondo e tu mi dici"non mi lamento"…Senti Michele pensala come vuoi,ma è da tempo che io ho un fortissimo desiderio:VOGLIO LASCIARMI ANDARE,VOGLIO DI PIÙ’ PER ME,VOGLIO BUTTARMI PER CADERE VERSO L’ALTO…"
… I sogni hanno bisogno di sapere che siamo coraggiosi…
… Faccio la pipì in piedi e amo le donne.Che posso volere di più dalla vita?…
… Mi sentivo già innamorato,ma di innamorarsi sono capaci tutti,e a tutti può accadere.Amare una persona è un’altra cosa…
…Fai conto di essere una maratoneta.Stai correndo con i tuoi amici e le tue amiche.A un certo punto capisci di avere una buona gamba,un bel passo,di poter andare più veloce,e allora decidi di seguire questa tua forza.Di convertirti al tuo talento.Dopo un pò che corri,ti accorgi di aver staccato il gruppo.Ti giri e ti scopri sola.Loro sono indietro,tutti insieme che ridono, e tu sei sola con te stessa.Siccome non riesci a reggere questa solitudine,rallenti finchè il gruppo ti raggiunge e,negando il tuo talento, fingi di essere come loro. Rimani nel gruppo.Ma tu non sei cosi,non sei come loro.Infatti anche li in mezzo ti senti comunque sola…
…Ricordati che sei stato fatto per godere del sole.Se invece di aprire la finestra per farlo entrare,accendi ogni tanto una abat-jour,col tempo potresti anche dimenticarti che esiste e alla fine in quella stanza l’abat-jour diventerà il sole…
…In fondo lo sapevo perché non avevo scritto quel libro: perché non avevo mai avuto il coraggio di farlo.Non era pigrizia,e forse nemmeno per il timore del giudizio degli altri.Il motivo vero era che finché non lo scrivevo potevo anche essere un grande scrittore…
…La porta è la parte più lunga di un viaggio…
..Non ci eravamo allontanati in quei mesi.Era come se andando via in realtà avessi preso la rincorsa per tornare più vicino…

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…sPuNTi tRaTTi Da…”Esco a Fare due passi” di F.Volo

… Libro che ho finito di leggere in 5 ore…… Per chi non lo avesse letto vi dico solo che vale la pena… libro che tra l’altro possiede parte di me stesso…parte di molti di noi… leggere per credere…

… Mi sento come anestetizzato dalla vita, sento che deve succedere qualcosa, ma non so cosa. O forse è solo il mio desiderio di cambiamento che me lo fa pensare. Ma qualcosa mi manca…
…C’è chi cerca l’altra metà della mela, io sto cercando ancora la mia mezza…
…Ci sono giorni che mi sveglio e vorrei cambiare ogni cosa, scoppio di sicurezza e mi sento come Tony Manero quando esce di casa e dice: "Vado a farmi il mondo". Poi magari il giorno dopo sono l’uomo più insicuro del mondo,mi faccio mille domande e tutto diventa come un’enorme cartina geografica da ripiegare…
…Insomma, continuo a camminare, poi torno indietro, faccio un passo avanti, due di lato.Il mio non è un cammino, ma la danza tribale di un ballerino bendato, con qualche livido…
…A volte vorrei mollare tutto.Vorrei andarmene da qualche parte nel mondo, perchè ci sono giorni che qui mi sta stretto tutto.Questo mio disagio non mi fa capire dove sta il coraggio.Se lascio tutto e me ne vado, è coraggioso, o sto solo scappando? o è più coraggioso rimanere,affrontare le cose e cercare di cambiarle?…
… Ho sempre voluto fare ciò che volevo nella vita, sono sempre stato pronto a rimettere tutto in gioco, spinto dalla solita irrequietezza, voglia di cambiare…
…Questo è un grande compromesso: avere a che fare ogni giorno con persone che parlano un’altra lingua, io non chiedo niente a loro se non di poter essere me stesso, eppure, per poterlo essere, ho bisogno di giustificarmi…
…Credo che per me una delle fortune più grandi nella vita sia l’amore per la musica.Ancora oggi quando sento un pezzo che mi piace, mi viene la pelle d’oca e rimango in estasi… iN tutto questo delirio di vita, la musica è l’unica certezza…
…Vivo di musica, nella mia vita c’è sempre un sottofondo musicale, ogni momento importante della mia vita è legato a una canzone, e ogni volta che la sento parte il mio video-clip personale…
…Sentimentalmente… la mia vita è una frana… Come sempre non sono fidanzato, ho delle storie, delle relazioni, ma a livello di rapporti di coppia sono sempre immaturo, non so amare…
… Se invece parliamo delle caratteristiche che la mia ragazza deve avere diciamo che ce n’è una che assolutamente non deve mancare, ed è che io voglio una ragazza comoda.Per comoda intendo per esempio che se dobbiamo sederci per terra non mi dice che ha paura di sporcarsi i pantaloni, comoda significa che se vado a trovarla a casa la domenica, non è di quelle che ti aprono la porta già truccate e vestite come quando sono fuori…
… Forse uno dei motivi per cui non sono fidanzato è che io mi sento già da solo una coppia. LItigo con me stesso, mi parlo, a volte non mi sopporto, a volte mi manco, avolte mi tradisco, capita che mi racconti bugie,che mi dimentichi degli appuntamenti, e spesso mi vorrei lasciare, nonostante questo alla fine ci sto abbastanza dentro, non è facile rinuciarci. Forse il vero motivo – l’unica mia colpa – può essere quella di fantasticare troppo quando incontro una ragazza, di farmi troppi film in testa, e di rimanere poi deluso dalla realtà. Quante persone come me sono penalizzate dalla propria fantasia: i registi dell’amore…
… Comunque con le donne tutti mi dicono che il vero problema è che non ho incontrato quella giusta.Boh… sarà come dicono, ma io credo che siano loro a trovarla troppo facilmente. Luca, io l’ho visto sempre fidanzato e ogni volta dice di essere innamorato; poi finisce una storia e dopo un mese è nuovamente con un’altra ragazza: o è l’uomo più fortunato sulla terra o è terrorizzato dall’idea di stare solo. Secondo me quando dice ti amo in realtà vuole dire: ho bisogno di te. Non sarà insicurezza? Incapacità di rimanere solo?…
…Io credo che chiunque non riesca a stare bene da solo non possa conoscere il vero amore; Parlo di Amore con la A maiuscola, parlo di quell’amore che io non ho mai incontrato ma che sono sicuro esista,quell’amore in cui io credo e per il quale non sono disposto a fingere o mediare. Questo non significa che, in attesa di quell’amore, si debba restare soli, dico solo che a volte non si dà il giusto valore ai rapporti,ma si tende ad imitarne gli stereotipi…
… è fidanzata non innamorata…e ce ne sono tante ho scoperto. Sono le sognatrici, quelle che hanno aspettato il principe azzurro e non vedendolo arrivare, hanno cominciato a pensare di essersi sbagliate.Hanno iniziato a pensare che il loro principe azzurro è caduto da cavallo e adesso è nel reparto rianimazione del civile.Prese dalla paura di rimanere sole e dalla voglia di una carezza, si sono messe con il cavallo bianco.Le riconosci subito quando le incontri, sono quelle che vedi ogni tanto guardare ancora fuori dalla finestra. E’ indubbiamente più faticoso voler stare con qualcuno per non rimanere sole e impegnarsi a essere vere fidanzate, che esserlo in modo naturale. Comunque stare con il cavallo bianco comporta anche piccoli vantaggi. Non c’è quell’impegno di essere sempre all’altezza, di dover indossare l’abito lungo. SI,ok, ogni tanto il cavallo per strada caga, ma basta guardare avanti che non la pesti…
… A volte il nostro talento ci penalizza…
… Mollare tutto è coraggioso o significa scappare? Rimanere e impegnarsi in quello che faccio è coraggioso o significa arrendersi?…
…Ogni volta che ho viaggiato sono riuscito a riflettere sulla mia vita, perché guardandola da lontano riesci a "figurartela" meglio, capisci quali sono le cose a cui tieni di più, che ti premono veramente…
… Spesso nella vita, come nel lavoro, essere gentili ed educati, viene scambiato per una debolezza.Aggressivo uguale forte. Mia madre mi ha insegnato che più grande è il cortello più piccolo è l’uomo… 

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Y Ni Siquiera sé si sientes tù lo mismo

Forse sono solo un sognatore che vorrebbe vivere una di quelle storie magiche, che sembrano impossibili ma che qualche volta poi si realizzano… ma poi però sai che certe cose accadono solo nei film… sai che la vita è diversa… che la vita è un’altra… e allora apri gli occhi…

(fascinado de tu mirada y de tu sonrisa)

se ci penso ora…se ci penso adesso…

non so ancora che cosa ne sarà…

…FeDe…

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…Beautiful Day…

Oggi mi sembra una di quelle giornate da " grazie mille" del tipo… quando mi alzo e sento che ci sono, per ogni giorno ogni istante ogni attimo che sto vivendo GRAZIE MILLE! quando il cane/gatto:)  mi vuol salutare , quando vedo i miei sorridere, quando ho l’entusiasmo di fare sento che per ogni giorno ogni istante ogni attimo che sto vivendo GRAZIE MILLE…! Quando il mondo mi sembra migliore anche solo per un attimo, quando so che ce la posso fare sento che per ogni giorno ogni istante ogni attimo che sto vivendo GRAZIE MILLE…!
Oppure una di quelle giornate alla… Basta un giorno cosi a cancellare 120 giorni stronzi… basta un giorno cosi a cacciarmi via tutti gli sbattimenti che ogni giorno sembran sempre di più… ogni giorno fan paura di più… ogni giorno xò non adesso che c’è un giorno cosi…
Sarà che oggi festeggio il mio compleanno e che la realtà è sicuramente diversa, xò almeno per oggi mi faccio trasportare da queste sensazioni… 🙂  e sulle note di Viva la vida… vi ringrazio tutti!  al prossimo intervento…!

P.S. e tra pochito… Barcelonaaaa! 🙂  Adiossssss

…FeDe…

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EnteroGELMINI

Caschi, passamontagna e bastoni. E quando passa Cossiga
un anziano docente urla: "Contento ora?"

Un camion carico di spranghe
e in piazza Navona è stato il caos

La rabbia di una prof: quelli picchiavano e gli agenti zitti
di CURZIO MALTESE

Gli scontri di ieri a Roma

AVEVA l’aria di una mattina tranquilla nel centro di Roma. Nulla a che
vedere con gli anni Settanta. Negozi aperti, comitive di turisti, il
mercatino di Campo dè Fiori colmo di gente. Certo, c’era la
manifestazione degli studenti a bloccare il traffico. "Ma ormai siamo
abituati, va avanti da due settimane" sospira un vigile. Alle 11 si
sentono le urla, in pochi minuti un’onda di ragazzini in fuga da Piazza
Navona invade le bancarelle di Campo dè Fiori. Sono piccoli,
quattordici anni al massimo, spaventati, paonazzi.

Davanti al Senato è partita la prima carica degli studenti di destra.
Sono arrivati con un camion carico di spranghe e bastoni,
misteriosamente ignorato dai cordoni di polizia. Si sono messi alla
testa del corteo, menando cinghiate e bastonate intorno. Circondano un
ragazzino di tredici o quattordici anni e lo riempiono di mazzate. La
polizia, a due passi, non si muove.

Sono una sessantina, hanno caschi e passamontagna, lunghi e grossi
bastoni, spesso manici di picconi, ricoperti di adesivo nero e avvolti
nei tricolori. Urlano "Duce, duce". "La scuola è bonificata". Dicono di
essere studenti del Blocco Studentesco, un piccolo movimento di destra.
Hanno fra i venti e i trent’anni, ma quello che ha l’aria di essere il
capo è uno sulla quarantina, con un berretto da baseball. Sono ben
organizzati, da gruppo paramilitare, attaccano a ondate. Un’altra
carica colpisce un gruppo di liceali del Virgilio, del liceo artistico
De Chirico e dell’università di Roma Tre. Un ragazzino di un istituto
tecnico, Alessandro, viene colpito alla testa, cade e gli tirano calci.
"Basta, basta, andiamo dalla polizia!" dicono le professoresse.

Seguo il drappello che si dirige davanti al Senato e incontra il
funzionario capo. "Non potete stare fermi mentre picchiano i miei
studenti!" protesta una signora coi capelli bianchi. Una studentessa
alza la voce: "E ditelo che li proteggete, che volete gli scontri!". Il
funzionario urla: "Impara l’educazione, bambina!". La professoressa
incalza: "Fate il vostro mestiere, fermate i violenti". Risposta del
funzionario: "Ma quelli che fanno violenza sono quelli di sinistra".
C’è un’insurrezione del drappello: "Di sinistra? Con le svastiche?". La
professoressa coi capelli bianchi esibisce un grande crocifisso che
porta al collo: "Io sono cattolica. Insegno da 32 anni e non ho mai
visto un’azione di violenza da parte dei miei studenti. C’è gente con
le spranghe che picchia ragazzi indifesi. Che c’entra se sono di destra
o di sinistra? È un reato e voi dovete intervenire".

Il funzionario nel frattempo ha adocchiato una telecamera e il
taccuino: "Io non ho mai detto: quelli sono di sinistra". Monica,
studentessa di Roma Tre: "Ma l’hanno appena sentito tutti! Chi crede
d’essere, Berlusconi?". "Lo vede come rispondono?" mi dice Laura, di
Economia. "Vogliono fare passare l’equazione studenti uguali facinorosi
di sinistra". La professoressa si chiama Rosa Raciti, insegna al liceo
artistico De Chirico, è angosciata: "Mi sento responsabile. Non volevo
venire, poi gli studenti mi hanno chiesto di accompagnarli. Massì, ho
detto scherzando, che voi non sapete nemmeno dov’è il Senato. Mi
sembravano una buona cosa, finalmente parlano di problemi seri. Molti
non erano mai stati in una manifestazione, mi sembrava un battesimo
civile. Altro che civile! Era stato un corteo allegro, pacifico, finché
non sono arrivati quelli con i caschi e i bastoni. Sotto gli occhi
della polizia. Una cosa da far vomitare. Dovete scriverlo. Anche se,
dico la verità, se non l’avessi visto, ma soltanto letto sul giornale,
non ci avrei mai creduto".

Alle undici e tre quarti partono altre urla davanti al Senato. Sta
uscendo Francesco Cossiga. "È contento, eh?" gli urla in faccia un
anziano professore. Lunedì scorso, il presidente emerito aveva dato la
linea, in un intervista al Quotidiano Nazionale: "Maroni dovrebbe fare
quel che feci io quand’ero ministro dell’Interno (…) Infiltrare il
movimento con agenti pronti a tutto, e lasciare che per una decina di
giorni i manifestanti devastino le città. Dopo di che, forti del
consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà
sovrastare quello delle auto della polizia. Le forze dell’ordine
dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti
all’ospedale. Picchiare a sangue, tutti, anche i docenti che li
fomentano. Magari non gli anziani, ma le maestre ragazzine sì".

È quasi mezzogiorno, una ventina di caschi neri rimane isolata dagli
altri, negli scontri. Per riunirsi ai camerati compie un’azione
singolare, esce dal lato di piazza Navona, attraversa bastoni alla mano
il cordone di polizia, indisturbato, e rientra in piazza da via
Agonale. Decido di seguirli ma vengo fermato da un poliziotto. "Lei
dove va?". Realizzo di essere sprovvisto di spranga, quindi sospetto.
Mentre controlla il tesserino da giornalista, osservo che sono appena
passati in venti. La battuta del poliziotto è memorabile: "Non li
abbiamo notati".

Dal gruppo dei funzionari parte un segnale. Un poliziotto fa a un
altro: "Arrivano quei pezzi di merda di comunisti!". L’altro risponde:
"Allora si va in piazza a proteggere i nostri?". "Sì, ma non subito".
Passa il vice questore: "Poche chiacchiere, giù le visiere!". Calano le
visiere e aspettano. Cinque minuti. Cinque minuti in cui in piazza
accade il finimondo. Un gruppo di quattrocento di sinistra, misto di
studenti della Sapienza e gente dei centri sociali, irrompe in piazza
Navona e si dirige contro il manipolo di Blocco Studentesco,
concentrato in fondo alla piazza. Nel percorso prendono le sedie e i
tavolini dei bar, che abbassano le saracinesche, e li scagliano contro
quelli di destra.

Soltanto a questo punto, dopo cinque minuti di botte, e cinque minuti
di scontri non sono pochi, s’affaccia la polizia. Fa cordone intorno ai
sessanta di Blocco Studentesco, respinge l’assalto degli studenti di
sinistra. Alla fine ferma una quindicina di neofascisti, che stavano
riprendendo a sprangare i ragazzi a tiro. Un gruppo di studenti
s’avvicina ai poliziotti per chiedere ragione dello strano
comportamento. Hanno le braccia alzate, non hanno né caschi né
bottiglie. Il primo studente, Stefano, uno dell’Onda di scienze
politiche, viene colpito con una manganellata alla nuca (finirà in
ospedale) e la pacifica protesta si ritrae.

A mezzogiorno e mezzo sul campo di battaglia sono rimasti due ragazzini
con la testa fra le mani, sporche di sangue, sedie sfasciate, un
tavolino zoppo e un grande Pinocchio di legno senza più una gamba,
preso dalla vetrina di un negozio di giocattoli e usato come arma.
Duccio, uno studente di Fisica che ho conosciuto all’occupazione,
s’aggira teso alla ricerca del fratello più piccolo. "Mi sa che è
finita, oggi è finita. E se non oggi, domani. Hai voglia a organizzare
proteste pacifiche, a farti venire idee, le lezioni in piazza, le
fiaccolate, i sit in da figli dei fiori. Hai voglia a rifiutare le
strumentalizzazioni politiche, a voler ragionare sulle cose concrete.
Da stasera ai telegiornali si parlerà soltanto degli incidenti, giorno
dopo giorno passerà l’idea che comunque gli studenti vogliono il
casino. È il metodo Cossiga. Ci stanno fottendo".

Nonostante tutto a Roma siamo/sono un’infinità!!! …. Noi la crisi non la paghiamo…!!!!!! Noi continueremo a manifestare PACIFICAMENTE!!!! 

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…tHiNKiNg…

Avete  presente quei momenti in cui stai per addormentarti.. e sei li, assonnato ma lucido… in quei momenti… quando sei solo con te stesso… quando fai i conti con te stesso… e pensi, rifletti… Ti chiedi come stai e ripensi a tutto… passato presente e futuro… in quei momenti mi capita spesso di rimproverarmi per cose fatte e cose non fatte… ma soprattutto ripenso a ciò che mi ha lasciato un segno dentro… che puo essere di tutto da un esperienza importante alla piu grande cazzata… a volte mi capita persino di mettermi a ridere rivivendo certi momenti.. hihi (no tranquilli non sono matto 🙂 ) stasera non so dove i miei pensieri finiranno xò intanto volevo fissare un bel ricordo… oggi ho finito il mio tirocinio in ospedale… 4 mesi intensi e molto ma molto formativi… una gran bella esperienza… che in qualche modo mi ha fatto capire che infondo la strada intrapresa è una buona strada,  spero anke quella giusta e ne sono convinto… Sentirmi dire: magari non avendo fatto nulla di cosi trascendentale, ma semplicemente avendo aiutato qualcuno… sentirmi dire "Grazie" un grazie che viene dal profondo… non so xkè ma mi rende felice e orgoglioso (si lo puo sembrare strano xò è cosi, mi basta poco… :))

Via… vado a nanna!! e dalla prossima week ricomincia l’università lezioni ed esami a rota quest’anno!!!!

BoNa NiT ( como me ha instruido te 😀 ) CiAoooooo!

…FeDe…

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TuNiSi SuMMeR 2oo8

Hola Chicosssss!!! Siamo tornati da 2 giorni e ancora la nostalgia della vacanza è forte!! Troppo strepitosa…! Penso che ci siamo divertiti davvero davvero troppo!! Sembrano le solite parole e frasi fatte di ogni persona che torna dalle vacanze ma è realmente cosi…! Il viaggio in aereo ed ogni piccola esperienza ci ha lasciato qualcosa!! Ogni incontro, ogni persona conosciuta, ogni cazzata, ogni screzio,ogni cavolata, ogni gesto, ogni motto! ogni canzone!!!  tutto ha contribuito a fare di questa vacanza qualcosa di F-A-N-T-A-S-T-I-C-O!!! Raccontare todos è pressochè impossibile! Dai basta nominare champignon Pedro Gian Burrasca Joan Raffaella La prosperosa i freghi dell’altro gruppo di Perugia .. Le sPaGnOlE!!! :D:D:D:D .. quel sonato del vicentino… sonato ma simpatico..!! un due tre— w la fig….! ahaha ke genio! i vari motti che hanno caratterizzato la vacanza… c’est pas possible!!  la canzone dell’estate..:! "inviaggi…. inviaggi…." e poi tutti noi! dal primo all’ultimo…! Noi che appena arrivati alla prima sera abbiamo rischiato l’arresto (vd fuga da Pedro!! ) noi che abbiamo portato una botta di vita a tutto il villaggio! ( vd ingiurie del crucco appostato alla finestra ) noi fan della cedratina!! ( ke svolta la sua scoperta!! brava sara!! ihih) Noi delle cadute… ( vd Marchino! ) Noi delle testate ( vd Cekko – Sara) Noi che alle 8 di mattina puntualmente venivi svegliato dal "dolce " toc toc della cameriera che voleva riordinare la stanza! e te che insultandola la mandavi via!! Noi dei pasticcini (un vero mistero alla x-files) noi del… oh ma ke ore sono??? bohhhhh! … noi dell’attesa… lunga attesa all’aeroporto… 9 oreeee!!! noi dei quod ( ke pazzi!! ) noi bravi polli del capitano Spongebob!! Noi che si cntrattava sempre e cmq ( vai Longo!!! ihih) Noi che eravamo sempre i primi a fare e provare tutto!  Noi che 1…2…3… stella! Noi che… dai io e Marco siamo uguali da qui in su!! Noi del paracadute ( ke spettacolo!! ) Noi Del materassino e del bananone!! Noi delle prese per il culo!! Noi che facevamo di tutto pur di ignorare le racchie vicine di camera!! Noi nuovi papà adottivi del piccolo Mattia!! Noi che cmq vada ci siamo stati e ce la siamo spassata e goduta alla grandissima!!! NOI CHE SIAMO STATI FENOMENALI!!!
Graciasssss amiciiiiiiiiiiiii!!!

e concludo con…. "inviaggi… inviaggi…! ahahahahah  grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

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…QuAnDo ToCCa A Te…


"Quando Tocca A Te" – Ligabue


Canzone riscoperta da poco… a mio modo di vedere veramente bella…
bè… gustatevela… ! 🙂

Per ogni giorno caduto dal cielo

e capitato bene o male a terra

con la tua guerra che non c’è chi perde

nè però chi vince

Per ogni amore sbagliato d’un pelo

oppure perso giocandolo a morra

o atteso in coda col tuo numerino

e sei il solo a non spingere

Per ogni ora passata in campo

e non ti sporchi neanche la maglietta

Ci vuol sudore e un minimo di cuore

se non vuoi lo zero a zero

per ogni passo strisciato, stanco

e, nel frattempo, tutto il resto è fretta

e la scelta è o resti fuori

o corri per davvero

C’è chi corre e chi fa correre

e c’è chi non lo sa

io so solo che, io so solo che

Quando tocca a te

quando tocca a te

quando tocca a te

tocca a te

Per ogni schiaffo avuto e da avere

e non ti restano più guance da offrire

e quella mano sempre troppo uguale

che non sai evitare

Per ogni storia andata a finire

nel modo che fa sempre sbadigliare

e in questa festa sei nell’angolino

e non vuoi disturbare

c’è chi sceglie e chi fa scegliere

e c’è chi non lo sa

io so solo che, io so solo che

Quando tocca a te

quando tocca a te

quando tocca a te

tocca a te

Quando tocca a te

quando tocca a te

quando tocca a te

tocca a te

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